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lunedì 11 gennaio 2010

immigrati a Rosarno

Dopo la "rivolta" degli immigrati a Rosarno intervengono le ruspe per demolire le baracche, i benpensanti per demolire principi di civiltà, gli sciocchi a costruire muri.
Ho sentito e letto vari commenti a riguardo della vicenda. Ma nessuno ha buttato il cuore oltre l'ostacolo. Nel senso che nessuno si è preso la briga di immaginare cosa accadrà domani, oggi, senza i lavoratori sgomberati.
Colmo, con immensa ignoranza, questo vuoto. Gioco al futurologo....
Ora che tutti i lavoratori, sottopagati e ipersfruttati, sono stati allontanati non ci sarà piu manodopera sufficiente a badare alla verdura e alla frutta nei campi. Questo è un dato di fatto.
Primo scenario: non ci sarà piu nessun raccolto nelle campagne di Rosarno. Non penso che verranno impiegati lavoratori regolari al posto di quelli sgomberati, sarebbe economicamente un suicidio per "gli imprenditori" dell'area.
Secondo scenario: al posto degli sgomberati arriveranno altre persone. Che però non dovranno fare casino e certo non vivranno in baracche....vicino ai luoghi della protesta. Sarebbe opportuno che questi lavoratori fossero irregolari, impauriti, bisognosi di lavorare ma disposti ad accontentarsi di meno soldi di quelli sgomberati, e che vivessero all'aria aperta nei campi coltivati....un vago ricordo di schiavismo ottocentesco nei campi di cotore....che ottimo affare per "gli imprenditori" dell'area.
Ho la netta sensazione che lo scenario piu probabile sia il secondo.
Ovvero un grandissimo regalo alla criminalità organizzata, al non Stato, ai poteri mafiosi che reggono i fili dell'economia nelle campagne di Rosarno....
...ma va, non l'avrei mai detto......

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